Chiavi

La chiave ha rivestito nel tempo un’importanza simbolica ed evocativa.
Da migliaia di anni le chiavi vengono effigiate nei più diversi contesti: appaiono scolpite nei rilievi, dipinte negli affreschi e nei quadri, riprodotte nei libri e continuano ad esercitare una funzione comunicativa anche nel mondo contemporaneo, come ad esempio nelle immagini pubblicitarie.
Già in ambito pagano, e poi soprattutto con l’avvento del cristianesimo, la chiave viene rappresentata come simbolo di un potere particolare di carattere sacro: quello di “sciogliere e di legare” – per usare le parole della Bibbia – e cioè di aprire e di chiudere l’accesso allo spazio dell’Aldilà. Le chiavi dell’Aldilà verranno associate a San Pietro e il “San Pietro con le chiavi” costituirà una delle immagini più frequenti e distintive dell’iconografia cristiana, segnando per sempre il destino dell’immagine di questo oggetto comune.

Questo slideshow richiede JavaScript.

“La chiave presenta un’incredibile variabilità di forme, di materie, di funzioni, in rapporto alle diverse circostanze storiche, tecniche e culturali in cui è nata e si è sviluppata. Nonostante certe somiglianze formali, ogni singola chiave è di per sé unica e irripetibile.

In epoca medievale in cui le produzioni di chiavi aumentarono sensibilmente, i fabbri avevano l’assoluto #divieto di #duplicare qualunque chiave, dietro la severa minaccia di pesanti multe in #denaro.

Storicamente la produzione delle chiavi si inscrive nell’ambito dell’artigianato del ferro, del quale la chiave è forse il manufatto più emblematico, molto spesso però l’oggetto finito è assai più che un normale prodotto artigianale. Numerose chiavi sono più che manufatti di un’arte minore; esse sono, a pieno titolo, degli oggetti d’arte o meglio degli oggetti dell’arte, in quanto espressione di una precisa volontà artistica”

Questo slideshow richiede JavaScript.

[ Estratto dal libro “CLAVIS. Chiavi, serrature, forzieri dalla collezione Conforti” a cura di Alessandro Cesati, ed. FMR ]

GALLERY

1- Impugnatura di chiave romana – bronzo fuso, II-III secolo d.C.
2- Chiavi romane di varie forme, tra cui chiavi ad anello e chiavistelli di chiusura
I-IV secolo d.C.
3- Chiave bizantina con impugnatura snodata – XII secolo d.C.
4- Chiavi romaniche francesi – XII-XIII secolo d.C.

1- Chiavi tirolesi con jmpugnature a volute – XVII secolo d.C.
2- Chiavi di area tedesca – XVII secolo d.C.
3- Chiave tedesca con relativa capsula dei congegni – XVII secolo d.C.
4- Chiave tedesca con il nome “MARIA” nell’impugnatura – XVII secolo d.C.

 

1- Chiave veneziana con isolita testa di Doge sporgente dal fusto coniscrizione: LEONARDO LOREDAN (Doge di Venzia dal 1501 al 1521) – XVI secolo d.C.
2- Chiave a rosone “animata” (i fusto nasconde uno stiletto) – XV secolo d.C.
3- Chiavi  a rosone di produzione italiana e in particolare veneta – dal XV secolo d.C.

 

1 – Chiavi francesi “a corona” con impugnatura ornata – XV, XVI secolo d.C.
2- prestigiose chiavi “a lanterna” francesi – tipologia dal XV secolo d.C.
3- “Clès de marriage” francesi con impugnature recanti i simboli dell’unione matrimoniale – XVII, XVIII secolo d.C.
4- Importanti chiavi “a figura” di tipologia tardo rinascimentale, prodotte in area francese – XV, XVI secolo d.C.
5- Chiave da cerimoniere di ferdinando VII di Spagna – XIX secolo
6- Eccezionale capo d’opera francese con relativo cilindro di ingresso – XIX secolo